Museo delle Armi

Tra Storia e Impegno
Un Viaggio Emozionante nel Cuore della Tradizione Militare e della Città.

Per apprezzare appieno lo sforzo dell’Associazione, che dal 1993 si adopera per la realizzazione e l’apertura al pubblico del Museo delle Armi, è essenziale contestualizzare il museo nella storia della ex Fabbrica d’Armi dell’Esercito e nella città di Terni, dove la Fabbrica è stata costruita.

La storia del Museo delle Armi prende vita in questa breve cronistoria documentale e fotografica. Questo percorso unico è ricco di sfide e successi, delineando una narrativa avvincente e un’impressionante realizzazione della comunità e dell’Associazione stessa.

  1. cascata delle marmore
    1862
    Progetto di Armeria Nazionale a Terni

    Poco dopo l'Unità d'Italia (1862), si parlò di istituire a Terni una armeria nazionale, in quanto Terni era ritenuta città strategica per la sua collocazione al centro dell'Italia e per la ricchezza delle acque che la circondavano : la proposta fu contrastata dal vicino Stato Pontificio e rinviata sine die.

  2. 1999
  3. 1869
    Le Potenzialità Idrauliche di Terni: Visioni del 1869

    La proposta fu reiterata e, nel 1869 il dr. Pietro Maestri, Direttore della Statistica al Ministero dell'Industria e Commercio scrisse sull'Italia Economica :
    "…. A Tivoli l'Aniene sviluppa perennemente una potenza idraulica di 120.000 cavalli. Il Nera ed il Velino a Terni raggiungono forse la potenza di altri 200.000 cavalli. …. Abbiamo dunque nelle acque cadenti a Terni e a Tivoli, una potenza dinamica equivalente, se non superiore alla forza che nello stesso periodo di tempo, possono fornire le miniere di carbone fossile della Francia e del Belgio.
    (Tratto da "Terni" di Elia Rossi Passivanti, ed. Alterocca, Terni, 1974)

  4. 1999
  5. 1871
    Polo Industriale Militare di Terni: Nascita e Crescita nel Contesto Storico

    Nel 1871, l'ingegnere Vincenzo Stefano Breda propone la creazione di una fabbrica d'armi a Terni, elogiando l'abbondanza d'acqua nella città. Nel 1872, il marchese Luigi Campofregoso sottolinea l'importanza strategica di Terni per un nuovo stabilimento. Nel 1874, un Regio Decreto autorizza la spesa per la Fabbrica d'Armi, con il Comune di Terni che acquisisce i terreni. Nel contesto, già esisteva lo stabilimento siderurgico "La Ferriera". Nel 1887, la "Società delle Acciaierie e degli Alti Forni di Terni" è inaugurata, completando il polo industriale militare e siderurgico

  6. 1999
  7. 1875
    La Prima Pietra della Fabbrica d'Armi di Terni

    Il 2 maggio 1875, S.E. il generale Ricotti, Ministro della Guerra poneva la prima pietra della Fabbrica d'Armi di Terni, dicendo tra l'altro nel discorso inaugurale :
    "Signori, la cittadinanza di Terni ha voluto onorarmi del mandato di collocare la prima pietra della Fabbrica d'Armi che qui, per voto del Parlamento e determinazione del Re, deve essere impiantata. ……..Tra breve, qui sorgerà un grandioso Stabilimento dello Stato che darà lavoro ed onesto guadagno ad un ragguardevole numero di operai e quindi non lieve vantaggio alla città; e, fornito delle macchine le più perfette e d'ogni mezzo più acconcio, potrà, lo spero, prontamente gareggiare colle più rinomate fabbriche d'armi dell'estero, sia per quantità come per qualità dei prodotti. ……………… Con questa convinzione, in nome di S.M. il Re d'Itala Vittorio Emanuele II pongo la prima pietra della Fabbrica d'Armi di Terni. "

  8. 1999
  9. Acciaierie
    1880
    Lo Stabilimento di Terni: Un Capitolo di Eccellenza e Progresso

    Lo Stabilimento occupava l'area concessa gratuitamente allo Stato dal Comune di Terni, ad Est della città, sulla strada che porta in Valnerina e lungo il viale intitolato, successivamente, a Benedetto Brin. Lo  Stabilimento fu inaugurato nel 1880 ed era costituito da un fabbricato principale e da laboratori costruiti normalmente  al fabbricato ; fu creato un poligono di tiro di 200 metri per le prove delle armi.
    L'energia motrice era di oltre 1000 cavalli che, dalle turbine arrivava agli alberi principali di tutti gli impianti e che, attraversando longitudinalmente i laboratori, la distribuivano agli alberi secondari e loro rimandi. Le maestranze arrivarono in gran parte da Torino, Brescia e Torre Annunziata e si cominciò a lavorare sui fucili Metterli mod. 1870 ad un ritmo di 25 fucili all'ora.

  10. 1999
  11. 1891
    L'Evoluzione dell'Arma: Il Fucile Mod. 91 e il Progresso delle Maestranze

    Nel 1891 fu progettato il fucile mod. 91 cal. 6,5 : della Commissione facevano parte il Direttore della Fabbrica d'Armi di Torino col. Alessandro Olioli - Fasola, il Capitano Giuseppe Vitali ed il capotecnico Salvatore Carcano.
    La costruzione del nuovo fucile fu affidata alla Fabbrica d'Armi di Terni.
    Nel marzo del 1918 le maestranze erano 7.172 di cui oltre 3.000 donne con due turni di lavoro da 12 ore.

  12. 1999
  13. fabbrica d'armi
    1919
    Resilienza e Rinnovamento: Lo Stabilimento tra le due Guerre Mondiali (1919-1940)

    Tra il 1919 ed il 1921, per mancanza di commesse, l'attività dello Stabilimento diminuì al limite della paralisi che fu superata con il ripristino di parti d'arma e con vari studi e trasformazione che permisero la piena ripresa dello Stabilimento e, tra il 1935 ed il 1940 il macchinario fu quasi per intero rinnovato.
    Allo scoppio della 2^ Guerra Mondiale lo Stabilimento produceva oltre 2.000 fucili al giorno nei nuovi modelli '91/41 e '91/38 con una maestranza di 6.800 unità.

  14. 1999
  15. 1935
    Arte e Innovazione: La Fontana 'penna e calamaio' del 1935 a Piazza Cornelio Tacito

    Piazza Cornelio Tacito : 1935 - Al posto del monumento ai caduti trasferito all'ingresso dei giardini pubblici, viene costruita la Fontana "penna e calamaio" come viene subito soprannominata . Opera degli architetti Ridolfi e Fagiolo, la fontana caratterizza tre fasi distinte. Nella prima l'acqua nasce al bordo del catino sotto forma di velo per scorrere sulla superficie decorata dall'artista Cagli con i segni dello zodiaco; nella seconda l'acqua precipita in una ulteriore vasca per trasformarsi in energia rappresentata, terza fase, da un altissimo ago metallico rivestito di acciaio inossidabile. Gli autori del progetto dicono della fontana "Si staglia nella notte come il simbolo e l'essenza stessa di Terni : industriale e dinamica ".

  16. 1999
  17. 1943
    La Fabbrica d'Armi di Terni durante la Seconda Guerra Mondiale

    L' 11 agosto 1943, in uno dei 108 bombardamenti subiti da Terni durante la guerra, la Fabbrica d'Armi perse 34 persone tra cui il Direttore, Generale Antonio Passarelli e, nel  mese di settembre i tedeschi trasferirono al Nord circa 3.000 macchine utensili. Successivamente lo Stabilimento fu occupato dagli Alleati che lo lasciarono nel 1946.

  18. 1999
  19. 1946
    Dal 1946 ad oggi

    Grazie alla bravura delle maestranze che restituirono il materiale prezioso (diamanti industriali) nascosti a proprio rischio, che rintracciarono molte macchine utensili e "ricostruirono a memoria" quelle perdute, lo Stabilimento riprese la propria attività occupandosi delle riparazioni e conservazione di armi italiane ed estere, di allestimenti di particolari meccanici e di studi e ricerche. Da allora ad oggi, la produzione di armi è stata devoluta alle industrie private mentre alla Fabbrica d'Armi è stato lasciato il compito di provvedere al loro mantenimento. Nel 1978, la Fabbrica d'Armi ha cambiato la propria denominazione in Stabilimento Militare dell'Armamento Leggero di Terni (S.M.A.L.T.) e, dal 2000 Polo Mantenimento Armamento Leggero (P.M.A.L.) che con modernissime macchine utensili a controllo numerico ed impianti computerizzati per trattamenti superficiali di ogni tipo regge il confronto con le industrie nazionali provvedendo anche al "supporto logistico" delle nostre truppe all'estero.

  20. 1999
  • cascata delle marmore
    1862
    Progetto di Armeria Nazionale a Terni

    Poco dopo l'Unità d'Italia (1862), si parlò di istituire a Terni una armeria nazionale, in quanto Terni era ritenuta città strategica per la sua collocazione al centro dell'Italia e per la ricchezza delle acque che la circondavano : la proposta fu contrastata dal vicino Stato Pontificio e rinviata sine die.

  • Le Potenzialità Idrauliche di Terni: Visioni del 1869
    1869

    La proposta fu reiterata e, nel 1869 il dr. Pietro Maestri, Direttore della Statistica al Ministero dell'Industria e Commercio scrisse sull'Italia Economica :
    "…. A Tivoli l'Aniene sviluppa perennemente una potenza idraulica di 120.000 cavalli. Il Nera ed il Velino a Terni raggiungono forse la potenza di altri 200.000 cavalli. …. Abbiamo dunque nelle acque cadenti a Terni e a Tivoli, una potenza dinamica equivalente, se non superiore alla forza che nello stesso periodo di tempo, possono fornire le miniere di carbone fossile della Francia e del Belgio.
    (Tratto da "Terni" di Elia Rossi Passivanti, ed. Alterocca, Terni, 1974)

  • 1871
    Polo Industriale Militare di Terni: Nascita e Crescita nel Contesto Storico

    Nel 1871, l'ingegnere Vincenzo Stefano Breda propone la creazione di una fabbrica d'armi a Terni, elogiando l'abbondanza d'acqua nella città. Nel 1872, il marchese Luigi Campofregoso sottolinea l'importanza strategica di Terni per un nuovo stabilimento. Nel 1874, un Regio Decreto autorizza la spesa per la Fabbrica d'Armi, con il Comune di Terni che acquisisce i terreni. Nel contesto, già esisteva lo stabilimento siderurgico "La Ferriera". Nel 1887, la "Società delle Acciaierie e degli Alti Forni di Terni" è inaugurata, completando il polo industriale militare e siderurgico

  • La Prima Pietra della Fabbrica d'Armi di Terni
    1875

    Il 2 maggio 1875, S.E. il generale Ricotti, Ministro della Guerra poneva la prima pietra della Fabbrica d'Armi di Terni, dicendo tra l'altro nel discorso inaugurale :
    "Signori, la cittadinanza di Terni ha voluto onorarmi del mandato di collocare la prima pietra della Fabbrica d'Armi che qui, per voto del Parlamento e determinazione del Re, deve essere impiantata. ……..Tra breve, qui sorgerà un grandioso Stabilimento dello Stato che darà lavoro ed onesto guadagno ad un ragguardevole numero di operai e quindi non lieve vantaggio alla città; e, fornito delle macchine le più perfette e d'ogni mezzo più acconcio, potrà, lo spero, prontamente gareggiare colle più rinomate fabbriche d'armi dell'estero, sia per quantità come per qualità dei prodotti. ……………… Con questa convinzione, in nome di S.M. il Re d'Itala Vittorio Emanuele II pongo la prima pietra della Fabbrica d'Armi di Terni. "

  • Acciaierie
    1880
    Lo Stabilimento di Terni: Un Capitolo di Eccellenza e Progresso

    Lo Stabilimento occupava l'area concessa gratuitamente allo Stato dal Comune di Terni, ad Est della città, sulla strada che porta in Valnerina e lungo il viale intitolato, successivamente, a Benedetto Brin. Lo  Stabilimento fu inaugurato nel 1880 ed era costituito da un fabbricato principale e da laboratori costruiti normalmente  al fabbricato ; fu creato un poligono di tiro di 200 metri per le prove delle armi.
    L'energia motrice era di oltre 1000 cavalli che, dalle turbine arrivava agli alberi principali di tutti gli impianti e che, attraversando longitudinalmente i laboratori, la distribuivano agli alberi secondari e loro rimandi. Le maestranze arrivarono in gran parte da Torino, Brescia e Torre Annunziata e si cominciò a lavorare sui fucili Metterli mod. 1870 ad un ritmo di 25 fucili all'ora.

  • L'Evoluzione dell'Arma: Il Fucile Mod. 91 e il Progresso delle Maestranze
    1891

    Nel 1891 fu progettato il fucile mod. 91 cal. 6,5 : della Commissione facevano parte il Direttore della Fabbrica d'Armi di Torino col. Alessandro Olioli - Fasola, il Capitano Giuseppe Vitali ed il capotecnico Salvatore Carcano.
    La costruzione del nuovo fucile fu affidata alla Fabbrica d'Armi di Terni.
    Nel marzo del 1918 le maestranze erano 7.172 di cui oltre 3.000 donne con due turni di lavoro da 12 ore.

  • fabbrica d'armi
    1919
    Resilienza e Rinnovamento: Lo Stabilimento tra le due Guerre Mondiali (1919-1940)

    Tra il 1919 ed il 1921, per mancanza di commesse, l'attività dello Stabilimento diminuì al limite della paralisi che fu superata con il ripristino di parti d'arma e con vari studi e trasformazione che permisero la piena ripresa dello Stabilimento e, tra il 1935 ed il 1940 il macchinario fu quasi per intero rinnovato.
    Allo scoppio della 2^ Guerra Mondiale lo Stabilimento produceva oltre 2.000 fucili al giorno nei nuovi modelli '91/41 e '91/38 con una maestranza di 6.800 unità.

  • Arte e Innovazione: La Fontana 'penna e calamaio' del 1935 a Piazza Cornelio Tacito
    1935

    Piazza Cornelio Tacito : 1935 - Al posto del monumento ai caduti trasferito all'ingresso dei giardini pubblici, viene costruita la Fontana "penna e calamaio" come viene subito soprannominata . Opera degli architetti Ridolfi e Fagiolo, la fontana caratterizza tre fasi distinte. Nella prima l'acqua nasce al bordo del catino sotto forma di velo per scorrere sulla superficie decorata dall'artista Cagli con i segni dello zodiaco; nella seconda l'acqua precipita in una ulteriore vasca per trasformarsi in energia rappresentata, terza fase, da un altissimo ago metallico rivestito di acciaio inossidabile. Gli autori del progetto dicono della fontana "Si staglia nella notte come il simbolo e l'essenza stessa di Terni : industriale e dinamica ".

  • 1943
    La Fabbrica d'Armi di Terni durante la Seconda Guerra Mondiale

    L' 11 agosto 1943, in uno dei 108 bombardamenti subiti da Terni durante la guerra, la Fabbrica d'Armi perse 34 persone tra cui il Direttore, Generale Antonio Passarelli e, nel  mese di settembre i tedeschi trasferirono al Nord circa 3.000 macchine utensili. Successivamente lo Stabilimento fu occupato dagli Alleati che lo lasciarono nel 1946.

  • Dal 1946 ad oggi
    1946

    Grazie alla bravura delle maestranze che restituirono il materiale prezioso (diamanti industriali) nascosti a proprio rischio, che rintracciarono molte macchine utensili e "ricostruirono a memoria" quelle perdute, lo Stabilimento riprese la propria attività occupandosi delle riparazioni e conservazione di armi italiane ed estere, di allestimenti di particolari meccanici e di studi e ricerche. Da allora ad oggi, la produzione di armi è stata devoluta alle industrie private mentre alla Fabbrica d'Armi è stato lasciato il compito di provvedere al loro mantenimento. Nel 1978, la Fabbrica d'Armi ha cambiato la propria denominazione in Stabilimento Militare dell'Armamento Leggero di Terni (S.M.A.L.T.) e, dal 2000 Polo Mantenimento Armamento Leggero (P.M.A.L.) che con modernissime macchine utensili a controllo numerico ed impianti computerizzati per trattamenti superficiali di ogni tipo regge il confronto con le industrie nazionali provvedendo anche al "supporto logistico" delle nostre truppe all'estero.

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E-mail: info@museodellearmi.com

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Viale Benedetto Brin, 149 - 05100 Terni.

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